Salvietta150x40 - Una Web Developer, Blogger, Creative Thinker, Social media enthusiast, expat italiana a Palma di Mallorca, co-fondatrice di @manoweb ed ora mamma

venerdì, febbraio 28, 2014

venerdì, febbraio 28, 2014
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Come ripetono ormai da anni anche l'OMS e l'Unicef, un bambino non dovrebbe assumere cibi solidi prima dei sei mesi d'età circa: prima di allora, infatti, il suo apparato digerente non è ancora sufficientemente maturo per digerire bene alimenti diversi dal latte materno.
Perchè svezzare un bebè a 3-4-5 mesi quando non stà stare ancora seduto da solo (avete provato a mangiare semisdraiati? Ecco...), ha ancora il riflesso di estrusione e, cosa più importante di tutte, adora e si nutre perfettamente con il latte? Perché in questa decisione così importante non si prende in considerazione quello che è il protagonista di questa vicenda? No, non alludo al genitore che DÀ la pappa, ma al bambino che (almeno in teoria) la RICHIEDE.
Tutto questo cominciare anticipatamente fa sembrare il periodo dello svezzamento una competizione per vedere chi arriva prima; come mi hanno insegnato al liceo, cui prodest?
Ogni bambino è unico, la verità è che i bebè sanno autoregolarsi perfettamente: alcuni sono pronti già a quattro mesi, mentre altri non lo sono ancora a nove o dieci mesi.
Ogni bambino, inoltre, ha un suo modo di segnalare che è "pronto" per passare ad una nuova dieta: ti guarda molto interessato mentre mangi, a tavola si lancia sul cibo per cercare di afferrarlo, riesce a stare seduto da solo, non ha più il riflesso di spingere la lingua in fuori...
Il momento "giusto" è diverso per ciascun bambino.
L'Accademia Americana dei Pediatri afferma che "i bambini non hanno bisogno di integrare la loro dieta con altri alimenti fin verso la metà del primo anno."
AAP (Accademia Americana di Pediatria). Allattamento materno esclusivo e a richiesta fino a 6 mesi; aggiungere altri alimenti a partire dai 6 mesi.
UNICEF (e di nuovo OMS): alimenti complementari a partire dai 6 mesi, benché “se lo sviluppo continua ad essere adeguato, potrebbe non essere necessario introdurre altri alimenti fino a 7 o 8 mesi.”
In pratica, non si danno direttive sull'età giusta per lo svezzamento.
Ale fra pochi giorni compirà 6 mesi, la tetta della mamma è ancora il suo alimento preferito, il suo sollazzo, il suo primo, secondo, dolce, caffè ed ammazza caffè, perchè il cicchetto dispari ogni tanto è d'obbligo.
Ma quando tutta la famiglia è riunita attorno al tavolo, il suo sguardo improvvisamente si fissa sulla tua forchetta o sul piatto del papà e sembra che stia per dirti: "Oh voi ingordi, vi rimpinzate come bufali e a me niente?". Oppure, mentre è in braccio a qualcuno, allunga la mano verso il piatto, afferra qualcosa, la porta alla bocca e torna rapidamente a pescare dal piatto.
Abbiamo quindi deciso di assecondarlo e cominciare e fargli sperimentare il cibo solido, procedendo con lo "svezzamento naturale" o Baby Led Weaning.
Il BLW- è una pratica di svezzamento diversa da quella che propone la maggioranza dei pediatri oggi. La teoria è che i bebè passano in maniera indipendente dall’allattamento al seno all’esplorazone dei cibi alternativi presenti nel loro habitat.
Con il BLW il bebè inizia a mangiare i cibi solidi per gioco, da solo, con le mani.
Non c'è stress per il bambino nè ansia per i genitori (come spesso avviene per farlo mangiare le pappe) e sembra che questo metodo di approccio ai cibi solidi porti i bambini ad essere meno difficili nei gusti alimentari quando saranno un po' più grandi.
Il Baby Led Weaning fa piazza pulita di ricettine, schemi, artifici vari e filosofie di tendenza e sposta l'attenzione su fattori quali il profondo legame fra il comportamento alimentare del bambino e la relazione affettiva con i genitori, portati a riappropriarsi delle loro responsabilità educative:  il bambino è al centro del sistema, non i genitori o il pediatra.
Come nell'allattamento al seno, è lui che guida i genitori, e ciò significa:

  • niente più conflitti durante i pasti;
  • migliore alimentazione;
  • risparmio di tempo e denaro;
  • scomparsa dei disturbi alimentari.
Qui trovate un'introduzione sullo svezzamento naturale (in inglese)
Qui un forum inglese sullo svezzamento naturale.
In ogni modo, Ale fin'ora ha provato la mela, la banana, la carota, il melone e il kaki vaniglia (quello semi-duro), la pera, la patata. Cosa ha gradito di più? Il kaki!!! E va matto anche per la carota.
In pratica sto seguendo questo schema: prima il seno, poi i pezzetti di cibo e poi il secondo seno se vedo che ha ancora fame.
Variando i cibi, varieranno le abitudini dell'evacuazione, per cui preparatevi per una cacca Kandinsky, densa, ma anche no, colorata e musicale.
Lo svezzamento naturale è trattato anche dal pediatra Carlos Gonzales. L'autore afferma che se bambino mangia mezzo rigatone con le mani e ciò lo fa felice,  ha fatto un passo importante nella giusta direzione, perchè in qualche mese ne mangerà cinque e in qualche anno un piatto intero. Al contrario, il bambino che mangia un'intera pappa fatta di nove cereali, ma solo se è la mamma ad imboccarlo, insistendo e cercando di distrarlo, non sta imparando a mangiare, né a masticare, né a godersi il cibo, né a mangiare quello che mangiano gli adulti (noi non mangiamo certo una pappetta di nove cereali nel latte).




Grazie al regalo della fradicuneo, stiamo utilizzando un oggetto simile a questo:




Si tratta di un ciuccio portacibo con retina. Si svita, si inserisce l'alimento all'interno, si riavvita ed è pronto per essere ciucciato e mordicchiato dal bebè, che, pianpiano, micro pezzetto per micro pezzetto, assaporerà autonomamente il cibo.
In Italia parla di autosvezzamento Lucio Piermarini nel libro “Io mi svezzo da solo”: il merito di Piermarini non è tanto di proporre una nuova teoria, quanto quello di spiegare, da pediatra e da “pentito” dello svezzamento tradizionale, che non c’è nessuna prova scientifica o studio o sperimentazione a sostegno della necessità di imporre ai bimbi dopo i 6 mesi una alimentazione “speciale” che toglie il gusto della scoperta e dell’assaggio.
Se mettiamo a confronto l’autosvezzamento e il baby-led weaning (letteralmente “svezzamento guidato dal bambino”), la differenza principale che troviamo è nella maniera di proporre il cibo.
L’ACR di Piermarini parla di cibo della famiglia, sminuzzato, tagliuzzato e dato preferibilmente con le posate. Secondo Piermarini, infatti, è consigliabile inserire sin da subito le abitudini famigliari nella routine del bambino, comprese quelle dell’educazione a tavola; a che pro dare per scontato che mangiare significa pasticciare e sporcare se è possibile che non sia così?
Il BLW, invece, prevede l’uso praticamente esclusivo delle mani, e che il cibo sia proposto in maniera più naturale possibile (ad esempio frutta tagliata in spicchi e con la buccia) al fine di avvicinare il baambino al cibo così come esso è, per lasciarlo completamente libero e in totale autonomia e controllo della situazione.
Io ed Holy siamo per la via di mezzo: Ale è lasciato libero di provare il cibo con le mani, ma lo aiutiamo anche con il cucchiaino.
Ancora: il BLW è una cosa sporca. Sporchissima. Mettete un bimbo di 6 mesi davanti a un piatto con del cibo e troverete il suddetto cibo in qualsiasi angolo più recondito della stanza in cui si trova il bimbo. Senza contare che dopo il pranzo o la cena dovrete probabilmente cambiare il pargolo da cima a fondo.
Quindi...munitevi di bavaglino-scafandro e di tanta pazienza!
Noi abbiamo appena cominciato...
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4 commenti:

  1. fai bene!!! anche gabi fino ai 6 mesi solo tetta, poi ha iniziato lo svezzamento classico, ma se richiedeva qualcosa dalla tavola gliela davamo. ovvio, con precauzione, hehehe. ancora ricordo come si é mangiato di gusto una polpetta verso gli 8 mesi, non é piú successo. quel che comunque dicono é stare attenti a certi cibi solo per le intolleranze, che se mescoli troppo non te ne accorgi, anche se per esperienza una madre lo capisce subito se il bimbo inizia a star male per un cibo. gabi inoltre odiava, ed odia, sporcarsi, quindi non sperimentava tanto di mani. anzi, lo fa piú ora! ma le pappette le adorava, misti di verdure, tutto fatto in casa. e biberon mattutini di frullati di frutta. mai dato omogenizzati, mai seguito un piano preciso, non ce la facevo io. mangiava quel che si sentiva e come lo voleva io. ed assicuro, visti i risultati, mangia solidi, mangia liquidi, prova se ne ha voglia, e continua a mangiar frutta e verdura. proprio ora stavo per scrivere il post su come lo frego a tavola, hehee!!

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  2. Mitici, bisogna mettergli un vestito per il momento cibo, perché è veramente incredibile fin dove può arrivare il cibo mezzo masticato e poi sputacchiato!!

    Ps: mi sono sbagliata ed ho messo il commento in un altro posto che nn so bene cos'è...

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  3. @Selena dai sono curiosissima di legere i tuoi trucchetti con Gabi! (p.s il post sulla cagnolina mi ha intenerito un casino)
    @fra le carote me le sono trovate dentro le ciabatte (due giorni dopo) ahaah

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  4. @fra dimenticavo..il primo commento l'hai messo su una piattaforma che sto sperimentando, si chiama Disqus

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